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La fata Ridarella e le sue compagne

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Descrizione

C’era una volta un bambina che si chiamava Sara e che non rideva mai. Non era cattiva, per carità, ma un pò capricciosa: rifiutava sempre il cibo che le preparava la sua mamma, rompeva spesso i giocattoli che le venivano regalati e qualche volta non era molto educata quando parlava con i suoi genitori. La sua mamma era proprio molto triste e non sapeva più cosa fare per aiutare la sua bambina e farla diventare un pò più giudiziosa. Una notte, mentre la mamma di Sara non riusciva a dormire e pensava alla sua bimba, le apparve la fatina Ridarella che le disse :” Penserò io a far diventare la tua bambina un pò più sorridente”. La fata entrò nella stanza di Sara, le sussurrò qualcosa all’orecchio e se ne andò. Dal giorno dopo, Sara iniziò a sorridere e a divertirsi come tanti altri bambini. Quella notte la mamma di Sara chiamò la fata Ridarella per ringraziarla e le disse che era però sempre preoccupata perchè la bambina le faceva sempre buttare via il pranzo perchè non voleva mai mangiare. “Ti manderò la mia amica, la fata Gnam Gnam”. E infatti, la fata Gnam Gnam entrò poco dopo nella stanza di Sara, le sussurrò qualcosa all’orecchio e se ne andò. Come per incanto, dal giorno dopo la bambina iniziò a mangiare tutto ciò che la mamma le metteva nel piatto senza mai protestare. Quella notte la mamma di Sara chiamò la fata Gnam Gnam per ringraziarla, ma le disse di essere ancora preoccupata perchè la figlia non aveva rispetto per i giocattoli e li rompeva sempre. La fata Gnam Gnam le disse:” Non preoccuparti, farò venire la mia amica, la fatina Divertina”. Come le altre fate, anche Divertina entrò di notte nella stanza di Sara, le disse qualcosa all’orecchio e sparì. L’indomani, Sara mise in ordine tutti i suoi giocattoli, e li ripose con cura in modo che non potessero rompersi. Anche quella notte la mamma di Sara chiamò la fata per ringraziarla, ma le chiese un ultimo favore, perchè Sara non era sempre molto educata quando parlava con lei. Divertina le disse che doveva stare tranquilla:le avrebbe mandato la sua amica, la fata Gentilina. E come sempre, Gentilina entrò di notte in camera di Sara, e dopo averle detto due parole nell’orecchio, se ne andò. Dal giorno dopo Sara diventò gentile e obbediente e la mamma la abbracciò e la baciò ancora di più di quanto faceva prima. Poi, siccome moriva dalla curiosità, chiese alla sua bambina:” Posso sapere cosa ti hanno detto le fatine?” . “Certo mamma”, rispose la bimba, “Mi hanno detto che nel mondo ci sono molti bambini sfortunati che non possono sorridere perchè non hanno nulla da mangiare, non hanno giochi con cui giocare e passare il tempo e soprattutto non hanno un papà e una mamma che gli vogliano bene come voi ne volete a me, perciò bisogna essere felici di quello che si ha.” Sara era una bambina molto intelligente e aveva capito subito quello che le avevano voluto dire le fatine della notte, ma sicuramente tutti i bimbi che ascolteranno o leggeranno questa storia sono intelligenti come Sara e anche di più, quindi avranno certamente capito anche loro le parole della fata Ridarella e delle sue compagne.

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